Civitate tremiti

Riferimento: 9788872970096

Editore: ABE
Autore: Bascetta Arturo
In commercio dal: 14 Marzo 2022
Pagine: 128 p., Libro in brossura
EAN: 9788872970096
30,00 €
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Descrizione

L'ubicazione delle antiche città altomedievali da tempo è oggetto di studi senza però avvicinarsi a quella che potrebbe essere definita come la «verità storica». Spesso si è considerato il Medioevo come un periodo dalla bassa se non nulla mobilità, correndo il rischio di allontanarsi dall'unico percorso che uno storico dovrebbe compiere, l'analisi attenta e scrupolosa delle fonti. Bisogna sempre partire dai toponimi, senza però collegarli fra essi, quando risultano simili ma non coincidenti. Con il cambiare dei centri di gestione del potere, e con le continue diatribe tra sovrani, inoltre, all'arduo compito di seguire il filo di una matassa ingarbugliata, si aggiunge anche la difficoltà nel dover «rettificare» se non le considerazioni, quanto le macchinazioni, a volte divenute «vangelo», di chi spesso si è spinto in avanti per il gusto di dare una longevità storica a questa o a quella città, risultata poi omonima di un'altra, sebbene in altra provincia. Ciò accade nella frettolosa analisi che ha lo spiacevole pregio di condurre fuori strada il lettore. Così è successo per i paesi dell'antico Principato di Baruletto, o Andria che dir si voglia, che ha originato una Capitanata sempre più molisana e sempre meno pugliese, i cui confini giungevano ora a San Bartolomeo in Galdo, ora a Castelpagano. Di certo il perimetro inglobò il Porto fluviale di Termoli, quello appartenuto al patrimonio di San Pietro, di cui si parla nei documenti degli Archivi Segreti Vaticani, così l'antica Tremiti, che per troppi anni è stata confusa con le sue isole, ma che in realtà era sulla terraferma e inglobava anche S.Agata. Altro esempio lampante è la confusione che si è fatta tra Florentiam, ovvero Forenza, e fra Castelfiorentino e Civitate Fiorentina, che risulta essere nelle prossimità dell'acto Lucerinum di Foggia, anzi, proprio nel lamis di San Marco del Monte Gargano. L'analisi che segue, dunque, basata su bolle papali, imperiali, elenco di tasse e pergamene coeve, può aiutare a dipanare le nebbie dell'incertezza, creata dalla moltitudine di fraintendimenti, gettando luce sugli avvenimenti «avvenuti» nei luoghi dove avvennero, e non nella fantasia degli autori di ogni tempo. Questa ricerca vuole lanciare un sesso a Termoli, urlando al mondo che nel suo territorio fu l'originaria Civitate Tremiti, come si è tentato di dimostrare, alimentando questa collana editoriale dedicata alle città scompare. Sono i luoghi appartenuti ai Carolingi della Via Francigena, poi negli acta longobardi fatti propri dai Bizantini, colonizzati dagli Altavilla, rinati con i consoli cassinesi Normanni, inglobati dai Franchi nel Regno di Gerusalemme, sequestrati dagli Svevi, riorganizzati dal Papa nelle nuove arcidiocesi. I successivi cronisti ci pongono di fronte a diversi interrogativi, su quelli che possono essere definiti grandi eventi storici, che riguardano personaggi importanti e controversi, da Ruggero I a Re Manfredi, che hanno complicato l'opera di ricostruzione dei fatti operata dagli storici. Compito del giornalista è quello di condurre per mano il lettore in questo groviglio, magari ostico, sicuramente complesso, ma mai «buio», quale fu il Medioevo, ed uscirne più ricchi, consapevoli che spesso le cose sono andate diversamente da come ce le hanno raccontate.
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