Bruno Zevi e la sua «eresia» necessaria. Atti del convegno (Palermo-Catania, 23-

Riferimento: 9788857908632

Editore: Flaccovio Dario
Autore: Lima A. I. (cur.)
Collana: Storia illustrata dell'architettura
In commercio dal: 29 Novembre 2018
Pagine: 238 p., Libro in brossura
EAN: 9788857908632
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Descrizione

La scomposizione quadridimensionale, quarta delle sette invarianti di Bruno Zevi. «Il principio della scomposizione in urbanistica supera la meccanicità dello "zoning" razionalista e dei "grands ensembles" e sottende il "Grand Plan" gaullista di ristrutturazione dell'area parigina impostato nel 1970-75. [...] Figura emergente è quella di Jean Renaudie, che reinventava il centro di lvry donando un volto singolare all'anonimo aggregato di 65.000 persone. Esclude qualsiasi "quadrillage", evita i compartimenti stagno funzionali, fornisce al pubblico la massima gamma di scelte, contesta l'usuale ordito ortogonale ponendo al bando l'angolo retto. Il gioco combinatorio degli spigoli a 30° e 60° gradi scompone i volumi, li rende flessibili, l'incunea nella vecchia trama vitalizzandola» (Bruno Zevi, "Storia dell'architettura moderna", Einaudi, Torino 1984, pp. 450-51) Jorn Utzon, Teatro dell'Opera, 1957-70, Sydney «[...] Vogliamo luce e aria. Solleviamo il soffitto, sospendiamo le pareti e cominciamo a respirare: Ma non è affatto detto che il tutto debba essere simmetrico. Molto più affascinante se non lo è. Tagliamo le funi, spalanchiamo la scatola opprimente, viviamo in ambienti liberi, curvilinei, in cui anche i pavimenti siano diversi dai soffitti». (Bruno Zevi, Capire e fare architettura - Capolavori del ventesimo secolo, Newton Compton, Roma 2000)
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