Storie, parole, esperienze per condividere la cura delle persone fragili

Riferimento: 9788891631022

Editore:
Collana: Sociale & sanità
In commercio dal: 2018
Pagine: 184 p., Libro
EAN: 9788891631022
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Descrizione

Scrivere di fragilità. A partire dalle storie delle persone che assistiamo e dalle nostre. Riflettere sulle parole che usiamo, perché la cura è intessuta delle parole che la raccontano. Capire se i termini sintetici, professionali e pieni di significato della lingua degli operatori trovano corrispondenza nel vocabolario di pazienti e cittadini, o se invece provocano disorientamento e allontanamento. In una comunicazione asimmetrica, uno degli attori del colloquio, spesso proprio quello che porta lo zaino più pesante, fa molta fatica, deve arrampicarsi in salita e viene lasciato indietro. Occorre creare un collegamento dentro-fuori: fra strutture, istituzioni e città, casa e vita. Costruire ponti, passerelle, facilitazioni per viaggiare da un mondo a un altro, da un lessico a un altro, da una cura all'altra. Promuovere lo spirito positivo della conoscenza, e la possibilità di crescita culturale dei malati e dei loro famigliari, per favorire l'adozione di corretti stili di vita e la partecipazione attiva alle decisioni terapeutiche. Scegliere quindi parole che influenzino la capacità di apprendere. Accettare la difficoltà a esprimere il bisogno di salute o comprendere la propria condizione di fragilità, di malattia o disabilità e avere di conseguenza la capacità di affrontarla e di viverla consapevolmente. Questa capacità, definita health literacy, scorre su un doppio canale d'azione: il primo è rafforzare le competenze di salute, l'alfabetizzazione sanitaria dei cittadini, soprattutto quelli delle fasce più deboli; il secondo è promuovere fra i medici, gli operatori sanitari e sociali e fra i caregiver la capacità di ascolto, di empatia e di buona comunicazione. Capirsi fa bene alla salute, di tutti.
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