Casa Europa e patriottismo bipolare

Riferimento: 9788899312640

Editore: Nuova Trauben
Autore: D'Agostino Lorenzo
In commercio dal: 2019
Pagine: 168 p., Libro rilegato
EAN: 9788899312640
12,00 €
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Descrizione

L'Europa è un contesto geopolitico fra i più turbolenti negli ultimi cent'anni, ma che, dopo la Seconda Guerra Mondiale, ha saputo arrendersi prima ad un conflitto senz'armi, la Guerra Fredda, e in seguito alla pace più completa dopo il 1989. Eccezion fatta per qualche triste e doloroso episodio di guerra nei Balcani e fra Russia e Ucraina, è innegabile che l'Europa conosca un periodo di pace pressoché assoluta dal 1945. A ben pensarci, si tratta di un fatto straordinario, dal momento che l'Europa è sempre stata caratterizzata dai conflitti fin dall'antichità. Tuttavia in tempi recenti l'Europa tanto voluta soprattutto a livello istituzionale dopo il secondo conflitto mondiale ha cominciato, almeno nei Paesi occidentali, a giocare un ruolo chiave e talvolta strumentalizzato come bersaglio polemico. Ma noi conosciamo davvero l'Europa? Quanto sappiamo delle sue origini culturali? E, soprattutto, quanto ci sentiamo parte di questa grande e articolata realtà? Proprio dalla ricerca di risposte a questi quesiti è cominciata la nostra riflessione. Una riflessione che ci ha portati ad interrogare i più giovani, coloro i quali hanno conosciuto soltanto la pace e non la guerra. Abbiamo perciò avvicinato tre campioni di ragazzi tra i 18 e i 25 anni: italiani, immigrati di origine romena e romeni. Italia e Romania sono due Paesi profondamente diversi in molte cose, anche dal punto di vista della collocazione geografica all'interno del continente. L'Italia, nonostante la propria peculiarità, è di fatto al centro del Vecchio Continente e proprio gli italiani furono tra i principali fautori della Comunità Europea prima e dell'Unione Europea poi. La Romania, invece, è l'ultima arrivata: una realtà periferica e centrale allo stesso tempo. Una realtà che ha conosciuto la dittatura comunista, l'isolamento, la crisi economica e l'emigrazione. Ecco perché la presente ricerca si è rivolta proprio a questi giovani. Per questa ragione abbiamo voluto inoltre indagare, avendone la possibilità, la percezione dei giovani romeni residenti in Italia: figli di migranti che proprio nel nostro Paese hanno trovato una propria collocazione. La Romania, intesa soprattutto dal punto di vista culturale, è dunque il fulcro della presente trattazione. Proprio per questo motivo si è cercato di indagare la prospettiva europea anche nelle opere di alcuni scrittori romeni. Il riferimento non è ai noti letterati dell'esilio come Cioran, Eliade o Ionesco, ma soprattutto a coloro che hanno raccontato la realtà romena attraverso la propria opera letteraria dando, come nel caso specifico di Richard Wagner, una voce importante alle minoranze etnico-linguistiche soffocate dalla nazionalizzazione culturale imposta dal regime di Ceausescu. Anche questa letteratura ci restituisce un'immagine d'Europa. Un'immagine forse desueta per noi occidentali, ma altrettanto veritiera. Per una questione pratica, si è scelto di suddividere il testo in due parti: la prima teorica volta a illustrare i presupposti scientifici che stanno alla base del nostro lavoro, la seconda di presentazione della ricerca, illustrazione e commento dei risultati. Nelle pagine che seguono si cercherà quindi di costruire l'immagine di come i romeni percepiscono l'Europa. E soprattutto, dare un senso a tale percezione ponendola a confronto con quella dei coetanei italiani. Siamo ormai, culturalmente parlando, nel mondo della soggettività, della percezione e del cosiddetto sense of place. Essendo dunque basata su ciò che, per sua stessa natura, è irrazionale (o a-razionale), anche questa ricerca non darà una risposta univoca, ma un insieme di possibili risposte. Tutte soggettive, ma tutte ugualmente vere. Il mondo, infatti, è rappresentazione e soggettività. E la nostra Europa non fa sicuramente eccezione.
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